The RedSkin e i missionari.

“Si dice che, quando arrivarono, i missionari avessero la Bibbia e noi la terra: ora noi abbiamo la Bibbia e loro la terra.” V. Deloria Jr.

Dalla tanto “sbandierata” scoperta, Colombo non fece altro che unire, indissolubilmente, terra e religione, relegando la scoperta delle nuove terre ai vincoli del cattolicesimo e della Spagna.

I missionari, da allora, non furono in grado di scindere la loro missione religiosa dalla fame di terra; le imprese missionarie, infatti, erano interessate soprattutto alle terre su cui costruire case, negozi, chiese e tutto quanto potesse essere necessario ai propri scopi.

Tra i nativi americani è diffusa l’opinione che i missionari arrivarono nel continente americano per pregare, restarono però per dominare o, quanto meno, per preparare la conquista e lo sfruttamento delle terre ad altri.

Furono i missionari a permettere e ad aumentare la possibilità di sfruttare i popoli dell’ovest americano che inizialmente, invece, si proponevano di salvare. Produssero insomma l’effetto contrario e, da allora, la conquista della terra spesso andò di pari passo col lavoro missionario.

E ancora…

I missionari si proponevano di salvare i pellerossa, il risultato però fu quello di sconvolgere usi e costumi, credenze e storia dei nativi americani, nonché la coesione della comunità pellerossa.

Le tribù che resistettero ai missionari sopravvissero, delle altre – quelle che si convertirono – non si seppe più nulla, non vi sono più tracce.

V. Deloria: “Dove il cristianesimo fallì, e fino a quando fallì, gli Indiani poterono resistere al diluvio culturale che minacciava di inghiottirli.