IL TRENO DELLE DONNE PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE

IL TRENO DELLE DONNE PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE

E’ chiaro a tutti che con la proposta di modifica dell’art. 1 della nostra Costituzione in Italia si prospetta un pericolo concreto di dittatura, poiché tale sarebbe un Parlamento che sovrasta tutti gli altri organi Costituzionali.

Noi donne non possiamo permettere che un simile scempio si consumi!
E’ arrivato il momento di fare sentire chiara e forte la nostra voce, e per questo motivo dobbiamo chiedere al Presidente della Repubblica di ascoltare anche la nostra opinione!
Le donne sono la maggioranza in questo Paese e nessuno può permettersi di ignorare il nostro pensiero, le nostre preoccupazioni, la nostra presenza

Quel Genietto del Ministro della Funzione Pubblica!

«La riforma non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla».
E certo: chissa’ se ha mai lavorato in vita sua! Dire che l’articolo 1 della Carta non significa alcunche’ è una bestemmia, è non rispettare chi lavora; probabilmente ha sempre vissuto alle spalle degli altri!

Vogliamo dargli una via d’uscita?

In fondo due negazioni affermano, E R G O: l’Art. 1 significa eccome!!!! Oppure… non conosce la lingua italiana…

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente
o la curiosità di una ragazza irriverente che vi avvicina solo per un suo dubbio impertinente,
vuole scoprire se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente.

Passano gli anni e i mesi e se li conti anche i minuti è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti la maldicenza insiste batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano è una carogna di sicuro perchè ha il cuore troppo.. troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonne vegliate al lume del rancore, che preparai
gli esami e diventai procuratore, per imboccar
la strada che dalle banche di una cattedrale portan alla sacrestia, quindi alla cattedra di un tribunale
giudice finalmente…
giudice in terra del
bene e del male!

E allora la mia statura non dispezzò più buon umore a chi alla sbarra in piedi mi diceva “vostro onore” e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio non conoscendo
affatto la statura di Dio!.

APPELLO per la COSTITUZIONE.

Invitiamo le donne e gli uomini che condividono questo Appello ad aderire.
L’Appello sarà consegnato, con allegato tutte le adesioni, alle tre principali cariche dello Stato: al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato e della Camera dei Deputati.

Tutti coloro che lo sottoscrivono sono invitati il 18 ottobre a Firenze, alle ore 17.30.
Ritroviamoci tutti al Festival della Creatività, presso la Fortezza da Basso, per dare voce alla domanda di serenità, di giustizia e di legalità.

APPELLO PER LA NOSTRA COSTITUZIONE

L’Italia non può vivere in un clima di permanente conflitto istituzionale e di drammatica lacerazione tra cittadini e politica. Né può progredire se si mettono l’uno contro l’altro il popolo e le Istituzioni.

Serve adesso, in un tempo di crisi grave per l’economia e l’occupazione, una forte coesione nazionale, un equilibrio vero tra i poteri, il rispetto delle regole da parte di tutti. Quel che accade in questi giorni, dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il lodo Alfano, preoccupa tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Paese e della sua democrazia.

Non è in discussione il diritto di governare da parte di chi ha vinto le elezione. Ma il governo deve realizzarsi dentro le regole costituzionali, senza delegittimare gli altri poteri, senza scossoni che dividano il paese e la sua coscienza. Ora è il momento di consolidare e rinvigorire la Costituzione repubblicana, gli Organi dello Stato, la natura popolare e non populista, democratica e non demagogica dell’Italia nata dalla Liberazione.

Facciamo appello al sentimento di attaccamento alla Costituzione ed alla mobilitazione civica in sua difesa. Contro l’apatia, l’indifferenza, la distrazione verso il proprio particolare. Esprimiamo solidarietà e sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dimostratosi garante fedele e rigoroso dell’unità nazionale e dello spirito autentico della Costituzione.

Per costruire il futuro di questo paese è indispensabile il rispetto dello spirito e dei valori della nostra Costituzione: l’unità della Repubblica, il primato della persona, la divisione dei poteri, la libertà in tutte le articolazioni, il ripudio della guerra, l’autonomia della magistratura. Valori fondanti per una nuova e più solida democrazia di cui l’Italia ha bisogno.

Claudio Martini
http://www.claudiomartini.it

E ora? Trascineranno il popolo? Dove? Alla deriva!

Ho sempre pensato che il mio voto servisse a farmi rappresentare da una persona che avesse affinità al mio modo di pensare.

Non ho mai pensato di votare per creare un “super pares”!
E quindi mi pare giustissimo:

“LA CORTE COSTITUZIONALE GIUDICANDO SULLE QUESTIONI DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE POSTE CON LE ORDINANZE N. 397/08 E N. 398/08 DEL TRIBUNALE DI MILANO E N. 9/09 DEL GIP DEL TRIBUNALE DI ROMA HA DICHIARATO L’ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DELL’ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 23 LUGLIO 2008, N. 124 PER VIOLAZIONE DEGLI ARTICOLI 3 E 138 DELLA COSTITUZIONE. HA ALTRESI’ DICHIARATO INAMMISSIBILI LE QUESTIONI DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DELLA STESSA DISPOSIZIONE PROPOSTE DAL GIP DEL TRIBUNALE DI ROMA.”

Tanto rumore per… un lodo.

schiz_theman

Su diversi quotidiani (“farabutti”!) si legge della difesa imbastita dall’Avvocatura dello Stato per evitare la bocciatura del Lodo Alfano.

Una memoria di ventuno pagine, tutte dedicate a difendere la ragionevolezza del lodo che – addirittura! – si definisce “dovuto”.

E ancora, secondo l’Avvocatura, la bocciatura del Lodo Alfano provocherebbe “danni gravi e irreparabili”.

Tutto questo, davvero, un po’ sconcerta.

E’ giusto chiedersi – a questo punto – se:
– è opportuno continuare a tenere un presidente del consiglio (che anche ai migliori garantisti appare un “po’” preoccupato da un’eventuale bocciatura del lodo) che umilia l’Italia e gli Italiani;
– la legge è davvero uguale per tutti;
– il Lodo Alfano è compatibile con la Costituzione.

La Corte Costituzionale non può preoccuparsi di un premier che forse “va a casa troppo presto”, prima del previsto, o che politicamente diventa più debole (è già subbuglio nel PdL!).

La Corte Costituzionale deve solo pronunciarsi sulla compatibilità con la Costituzione del Lodo Alfano (rifacimento di quello Schifani già bocciato nel 2004).

E poi, tutto questo affaticarsi per proteggere un personaggio che non riesce più neanche a fare quello che gli riusciva meglio, cui prodest?

Si continua con la censura.

schiz_theman

BBBBRRRRRRRRRRR (non è una pernacchia, ma solo brividi di freddo, o… altro!) Brividi di freddo dovuti a una notizia: vuole cambiare la costituzione!

In questo caso speriamo che God doesn’t save the king!

Molti affermano che quello attuale non è un regime; ma come  si fa a dire una tal cosa?

Leggi approvate a suon di fiducia, trasmissioni censurate, obiettivo “regolamentazione” Internet per il prossimo G8 (Frattini ieri diceva che il problema è il “furto di identità”: ci ha proprio scambiati per deficienti!), blog censurati (vedi Ruta), lodo Alfano… Avremo un nuovo ventennio? (E speriamo che siano solo venti!)

Santoro è fazioso, Floris è fazioso.
Anche Fazio è Fazioso?

da Repubblica.it
Il centrodestra aveva attaccato il giornalista: “Ospiti di sinistra”
Il presidente di viale Mazzini: “Interviste realizzate con grande attenzione”
Rai, Pdl contro Petruccioli
“Difende Fazio, non è pluralista”

ROMA – “Non esiste un caso Fazio. Lui è il nostro Letterman”. Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, scende in campo in difesa del conduttore di Che tempo che fa attaccato dal centrodestra che lo ha accusato di essere troppo schierato con l’opposizione. E lo fa paragonandolo al prestigioso giornalista americano che conduce da anni un programma seguitissimo e rivendicando “il pluralismo” della sua gestione di viale Mazzini.

Parole pronunciate davanti lavori della commissione di Vigilanza Rai, dove oggi è si è presentato con il direttore generale Claudio Cappon. “Quelle di Fazio sono interviste realizzate con grande attenzione e legate ai fatti. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull’equilibrio. Ma devo dire che a Fazio è stato rinnovato da poco il contratto per i prossimi anni dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini con un solo voto contrario” dice il presidente Rai. Che assicura: “Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c’è stato più pluralismo”.

Affermazioni che non soddisfano il Pdl. Che attacca duramente il presidente. “Siamo rimasti scioccati dalle affermazioni del presidente Petruccioli. Non solo non ha risposto alle nostre domande, ma ha terminato con una chicca finale: non c’è mai stato tanto pluralismo in Rai come negli ultimi anni” dice il capogruppo Alessio Brutti.

L’Idv invece torna ad attaccare il governo: “Il clima di intimidazione nei confronti dei giornalisti è la conferma che la vigilanza Rai è ormai ridotta a semplice depandance della villa di Arcore” attacca l’Italia dei valori.