Cani, Parchi e Persone

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Da un lustro divido la mia casa con un cane, anzi, volendo essere precisi, con una cagnolona – Judy- ; è proprio lei l’alibi che mi permette, per almeno due ore al giorno, di gironzolare tra gli anfratti più impensabili del mio quartiere di periferia.
In queste tremilaseicentocinquanta ore di passeggiata ci sono stati momenti felici (quelli relativi al gioco con la mia cagnolona), ma anche tanti momenti di incazzatura (lasciatemi passare il termine!) feroce.
Devo premettere che la sottoscritta è una di quei pochi considerati, da altri possessori di cani, “imbecilli” (come quelli che pagano le tasse, insomma!) che, con pinze e sacchetto di plastica, raccoglie le defezioni del proprio cane. E sin qui nulla da dire o da fare, non desidero medaglie al merito.
Il problema per me, invece, sorge quando, passeggiando tra i vialetti dei pochi parchi esistenti in periferia, mi imbatto in persone che riescono a scatenare i miei istinti più biechi: quelli di frustarli a sangue.
Mi spiego, non cominciate a giudicarmi.
Ieri: 8 e 30 del mattino, nel parco mi imbatto in tre individui; sicuramente gente che andava al lavoro da qualche parte, non italiani, lindi e puliti, vestiti decentemente. Risolini ironici accompagnano il chinarmi a raccogliere le feci di Judy, e fin qui nulla di che, ci sono abituata.
L’irritazione totale, invece, ha invaso tutta me stessa quando, dal gruppo, uno dei tre si stacca per fermarsi al lato di un cespuglio e irrorare del suo schifoso liquido la terra alla base del cespuglio.
Non ho resistito e, dopo aver preso per bene la pettorina della mia cagnolona, per non permetterle di avventarsi contro quell’essere non qualificabile, l’ho coperto di insulti; ha osato rispondere e si è fermato solo quando ha capito che, se Judy fosse riuscita a liberarsi, per lui non ci sarebbe stato scampo.
La mia irritazione, comunque, non si è spenta facilmente.
Today: stessa ora, stesso parco, pare tutto molto tranquillo; è solo un’illusione! Dopo un quarto d’ora circa appare un signore, sembra addirittura distinto (è proprio vero: l’abito non fa il monaco!), sicuramente italiano e dai capelli grigi anche, che dopo un po’ devia dal vialetto al prato, al fianco di un altro cespuglio effettua la stessa irrorazione fetida del soggetto di ieri.
La mia reazione è stata la medesima, e anche il “signore” ha avuto la stessa reazione del mio bersaglio di invettive di ieri.
Il “signore”, data l’età, ha forse conservato le cattive abitudini degli anni ’50, quando si cercava di proteggere gli angoli bui dei palazzi dalle irrorazioni degli umani sistemando una specie di ringhiera, agli angoli dei palazzi, che non permetteva di acquattarsi.
Mi sono sfogata, insomma!
Avrei, però, una proposta da fare: creiamo la figura del “guardiano del parco”, magari non sarà una figura romanticissima come quella del “guardiano del faro”, ma fa comunque molto naif.

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CARROZZERIA

So, forse ad altri è noto, che, tra alti rovi intricati e
oleandri dai fiori di diverso colore, ove si intravede una piccola antenna
televisiva, riparato da tegole rossicce e tra pareti di metallo ondulato, vive
un uomo.
Non molto giovane, né molto vecchio appare, talvolta, fantasma di quel vecchio capannone abbandonato sulla
cui facciata, in alto, ancora è possibile leggere “CARROZZERIA”.
Fantasma del capannone e del
quartiere, fantasma di questa città che cela e permette che ci si possa
nascondere, riuscendo a farsi dimenticare.
L’uomo sfida l’”esterno” del
suo piccolo mondo per raggiungere l’espressione dell’opulenza consumistica:
oggetti di ogni genere abbandonati; televisori, poltrone, sedie, mobiletti,
tavoli da stiro, frigoriferi che potrebbero ancora essere utilizzati.
Cultura trash, ecoeconomia
snobbata, raccolta differenziata ignorata.
Non ho mai violato la “privacy” di quel capannone, ma sono quasi certa della perfetta organizzazione degli spazi, della presenza di tutti gli oggetti e utensili necessari al vivere
quotidiano. Immagino che le quattro pareti metalliche racchiudano un ambiente
accogliente, reso confortevole dalla maestria di quell’uomo dalla statura
media, magro, dagli occhi penetranti che, talvolta, attento a non farsi notare,
si aggira tra i recipienti dei rifiuti per recuperare qualsiasi cosa possa
essere utile.

E’ rimasto questo.

Ho provato a scrivere tutto quello che c’è tra te e me,
tutto quello che penso, che provo, che sento,
che spero, che giuro, che voglio, che imbroglio, che credo di aver capito,
che so di non aver capito e che comunque che.
Ho tolto poi tutto quello che non è essenziale, tutto quello che fa paura,
tutto quello che non è sincero, tutto quello che non è vero,
tutto quello che non importa, tutto quello che non conta, tutto quello che
può essere frainteso, conteso, mistificato. dimenticato, perso: insomma tutto
quello che.
Alla fine è rimasto questo: sono felice quando sei felice, sono triste quando sei triste.
E quando non ci sei mi manchi.
Un bacio (indecente… naturalmente) – [C. Lucarelli].

Storie di cuore

Vi propongo uno post di Tafanus molto interessante…

…aveva uno spendido nome, tanto bello che sembrava inventato: Iris Noelia Palacios Cruz; era una bella ragazza honduregna di 27 anni, in Italia da due per inseguire un sogno. Era, perchè è morta per salvare la bambina di 10 anni che le era stata affidata. C’è riuscita, ma non è riuscita a salvare se stessa. Era una "clandestina", Iris Noelia; non perchè fosse capitata a prestare servizio presso dei "negrieri", tutt’altro. I genitori della bambina salvata stavano tentando da anni di "metterla in regola", come hanno confermato anche le "autorità competenti". Ma tant’è, la Bossi-Fini ha i suoi tempi…

…la gioia dei genitori della bimba salvata è già svanita, soffocata dal dolore per la morte della povera ragazza honduregna. Ma la Legge è la Legge, tanto più implacabile, quanto più è cretina…

…La Repubblica di ieri ricordava un altro episodio analogo: "…Il grande gesto di generosità di Iris rimanda al 14 agosto del 2004: Cheik Sarr, 27 anni, muratore senegalese che lavorava a Castagneto Carducci, morì nelle acque di Donoratico dopo aver salvato un turista che stava per annegare. A Sarr sono state conferite la medaglia d’oro al valor civile dall’allora Capo dello Stato Ciampi e la cittadinanza onoraria del comune di Castagneto Carducci. Del turista, invece, nessuno ha mai più saputo niente…"

… il "Quotidiano Nazionale" di oggi, noto giornale "comunista", secondo i parametri del Cipria, cita il fatto, invece, solo per sbertucciare il sindaco Veltroni (che si è detto pronto, come Sindaco, a non lasciare sola la madre di Iris Noelia); per stigmatizzare questa "proposta impropria" di aiuto, che viola la Bossi-Fini? …macchè, perchè parlando di Iris Noelia ha detto "la ragazza filippina"… Imperdonabile.

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Prometto…

… di essere più presente in questo blogghe!!!
Bhè, le vacanze son finite, gli amici se ne vanno, che inutile… ehmmm meglio finirla.
Insomma sono di nuovo nella città eterna; stamane ho fatto un giretto con la mia cagnolona,
mi pare tutto peggiorato.
I manifesti, un tipo in particolare, invitano ad adottare cani e gatti; Che contraddizione!!!!
E si perchè, l’invito è giusto, ma trovare un posto decente, in periferia dove io vivo, per portare a scorazzare i cani è davvero un’impresa.

I
pochissimi parchi o sono tenuti in condizioni pietose, o sono ridotti a piccolissime aiuole; le zone riservate ai cani qui in periferia non esistono, o magari ogni 100 km se ne trova una…
Insomma, una fatica anche avere il cane, per non parlare dei vicini: mettete loro nei canili!!!!!
Vado a finire l’opera di disfacimento valige.
Alla prox Bye